Si è spento oggi all’età di 85 Karl Lagerfeld, stilista tedesco tra i più importanti e apprezzati di sempre, direttore creativo di Chanel da 35 anni. Lagerfeld era considerato da molti la più influente personalità del settore negli ultimi decenni, ma aveva una popolarità trasversale e per certi versi leggendaria: con i suoi capelli bianchi raccolti in una coda e i suoi occhiali scuri, era una delle figure più riconoscibili del mondo della moda. Era anche direttore creativo dell’azienda italiana Fendi, e aveva fondato una linea che porta il suo nome. Lagerfeld era nato ad Amburgo nel 1933, ma passò la maggior parte della sua vita in Francia dove si trasferì da adolescente. Suo padre era un imprenditore nel settore del latte, ma fu sua madre, raccontò lui stesso, a rappresentare la principale influenza negli anni della sua formazione. A Parigi non frequentò scuole d’arte o di moda, ma nel 1954 partecipò a un concorso di design locale vincendo nella categoria dei cappotti. Lagerfeld era un personaggio appariscente ed eccentrico anche per gli standard della moda, con una fama e un’immagine paragonabile a quella di una rockstar, alimentata anche dalle sue frequenti e vivaci interviste. Da sempre considerato come uno stilista tra i più prolifici, ancora negli anni recenti, lavorava con costanza ai disegni degli abiti delle sue aziende, e si definiva un “operaio” della moda. Alcuni tratti della sua genialità potete trovarla in alcune delle sue citazioni che ho deciso di riportare insieme a un video dove si racconta disegnando, mentre beve Coca Cola in una coppa da champagne.
“Il vero lusso? L’intelligenza”.
“Io non potrei mai lavorare, soprattutto leggere, se non fossi completamente solo. Detesto la vita di tipo coniugale e ho un solo grande amore, la mia gattina Choupette: è una presenza meravigliosa, morbida, sfuggente, soprattutto silenziosa”.
“Sono una persona alla moda, e la moda non riguarda solo gli abiti, ma ogni genere di cambiamento”.
“Non mi affeziono per sempre agli oggetti, e neppure alle persone. Agli amici chiedo reciprocità, se l’altro non è all’altezza, è finita; ritengo superfluo perdonare, preferisco dimenticare”.
“Il mio più grande lusso è non dovermi giustificare con nessuno”.
“Amo essere sempre creativo. Se non lo fossi mi annoierei e la noia è un crimine”.
“La moda non è né morale né immorale, però è fatta per tirare su il morale”.